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Incontri con uomini straordinari: Franco Evangelisti
27 novembre 2020

27 novembre 2020 ore 18.00

in diretta streaming dalla pagina youtube  https://www.youtube.com/channel/UCgdlmhfjHxJHtSyhqyBEL1A?view_as=subscriber

nell'ambito di Incontri Festival

INCONTRI CON UOMINI STRAORDINARI: Franco Evangelisti
La nuova musica e la mistica dell'improvvisazione musicale
Incontro su tre personaggi europei che hanno orientato Il linguaggio contemporaneo della musica con:
Irmela Heimbächer - Presidente Fondazione Isabella Scelsi
Maurizio Agamennone - Ordinario di Etnomusicologia - Università di Firenze - saggista
Vincenzo Caporaletti - Musicologo, musicista - Università di Macerata - saggista
Luigi Cinque - Compositore, strumentista, regista, stagista

 

Il ciclo incontri con uomini straordinari : Franco Evangelisti, Alain Danielou, Giacinto Scelsi, in collaborazione con la Fondazione Isabella Scelsi, ha l’intento di approfondire, oltre o “a latere” della musicologia di sistema, frammenti e aspetti di tre personaggi del Novecento che, se pur molto diversi tra loro, sono accomunati da una analoga “spiritualità o filosofia esistenziale” che li delinea, allo sguardo lontano, come tre portatori di un pensiero molto critico e articolato e, in specifico, sul significato in “essere” e le finalità dell’Arte nella cultura d’Occidente EuroAmericano postbellico.

I tre con differenti intonazioni e diverse filosofie dell’ENTE (direbbe Heidegger ) mettono in rilievo l’elemento critico di un Occidente che si è smarrito “in itinere” e ricercano il sentiero che avvicina, che conduce nelle prossimità di un “altro inizio”. “In questo smarrito itinerare” ( Umberto Galimberti ) il richiamo al pensiero “aurorale”, presocratico per intenderci, non è una nostalgia arcaicizzante ma costituisce la prima risposta all’accadere dell’Occidente moderno. Se quest’ultimo nelle forme attuali rispetto all’”essere”, la Verità, ha poco da dire, allora l’ascolto dei pensatori aurorali ( ma anche delle culture altre cosiddette primitive ma sicuramente diverse o d’India ) è il compito che attende quanti comprendono che l’Occidente è arrivato a una sua fine. Il richiamo per un nuovo inizio è affidato alla “parola poetica”. Franco Evangelisti, Alain Danielou, Giacinto Scelsi sono attraversati da questo pensiero che poi è un “asset” della filosofia esistenzialista mittleuropea nel secolo breve. I nostri incontri in streaming per motivi di sicurezza anticovid ( ma avevamo pensato a veri e propri live con concerti relativi ) vedranno la partecipazione di eminenti studiosi ( etnomusicologi, musicologi, musicisti, artisti visivi, compositori ) esploreremo anche la dimensione umana dei personaggi in questione, con l’ausilio, appunto, di persone che li hanno conosciuti bene durante la loro vita. (lc)

“…la società era cambiata, non aveva più bisogno d'arte ma di altre cose ecc. È un lungo discorso che molti artisti fanno. Debbo dire - così, tra parentesi - che in fondo avevano ragione, e hanno ragione, se si considera l'arte come era stata considerata fino a quel momento in Occidente, cioè un'espressione della propria personalità, oppure un godimento per gli altri, o, peggio ancora, un divertimento per alcuni privilegiati (come è stata per secoli). Egualmente se si considera l'arte come una copia della natura... oppure un racconto di sentimenti, sia con la parola sia con i suoni. Il senso vero dell'arte è tutt'altra cosa.” ( Giacinto Scelsi . Il sogno 101 ed. Quodlibet )

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